10/06/2019

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COLTIVATORI ED ESERCIZI COMMERCIALI "MOLTI POSTI DI LAVORO A RISCHIO CON LO STOP ALLA CANNABIS LIGHT"

LA SENTENZA della Cassa­zione sulla cannabis light ha decretato che vendere i derivati della cannabis rappre­senta un reato, aggiungendo «sal­vo che tali prodotti siano privi di efficacia drogante». Con l'avvoca­to Mario Fusani, cofondatore del­la law firm GF Legal, affrontia­mo un aspetto particolare (al di là delle valutazioni di merito sull'uso della cannabis), l'impat­to cioè sul fronte dell'occupazio­ne: coltivatori e titolari degli eser­cizi i più danneggiati.

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Avvocato Fusani, qual è la platea potenzialmente interessata?
«L'impatto di questa decisione potrebbe interessare alcune mi­gliaia di persone».

Chi è maggiormente coinvolto nella filiera della cannabis?
«Dai coltivatori ai trasformatori, fino agli esercizi commerciali che vendono il prodotto. La mag­gioranza è rappresentata da pic­cole imprese, considerato che i gruppi della grande distribuzione pare non si fossero ancora im­pegnati in questo comparto».

Quali ammortizzatori sociali possono essere applicabili in caso di chiusura delle attività?
«Rispetto ad alcuni anni fa, la modifica introdotta dal cosiddet­to Jobs Act, di renziana memoria, sicuramente permette di applicare alcuni ammortizzatori sociali anche alle piccole imprese (fino al 2015 escluse), che subiranno le conseguenze di tale sentenza».

In concreto?
«Ad esempio, in presenza dei re­quisiti di legge, le imprese che oc­cupano più di 5 dipendenti e che appartengono a settori non regolamentati dalla normativa in materia di integrazione salariale potrebbero usufruire delle prestazioni di fondi bilateriali o di fondi bilateriali alternativi, in presenza di un apposito accordo collettivo, oppure di quelle del FIS, fondo di integrazione salariale, in caso di riduzione dell'orario di lavoro o sospensione dell'attività lavorativa per le cause previste dalla normativa in materia d'integrazione salaria­le ordinaria o straordinaria».

In caso di licenziamento?
«In questa eventualità, la Naspi - la vecchia indennità di disoccupazione - dovrebbe essere percepibile anche se l'estrema giovinezza del settore non consentirà di pun­tare al periodo massimo di 12 me­si di assegno, considerato che il medesimo è proporzionale all'an­zianità».

Dai dipendenti passiamo ai titolari. Sono loro ad essere maggiormente danneggiati?
«Sì. Da questi strumenti saranno infatti esclusi i diretti titolari del­le micro aziende che non sono la­voratori subordinati. E ciò vale sia per le imprese agricole familiari, sia per gli esercizi commerciali».

In ogni caso il futuro immediato sembra segnato dall'incertezza...
«Fatta salva la necessità di atten­dere il deposito delle motivazioni della Corte, è fin da oggi possibile ritenere che per gli addetti ai lavo­ri del settore (ricordiamo che un'intera filiera industriale si è sviluppata in questi ultimi anni), possa verosimilmente prendere avvio una fase di grande incertez­za».

Le conseguenze?
«L'incertezza determina che, pro­prio per l'assenza di una chiara in­terpretazione sui limiti di legitti­mità rispetto ai contenuti dei pro­dotti, non possa essere esclusa l'adozione di provvedimenti di carattere drastico, come già accadu­to in alcune città italiane, che tut­tavia potrebbero essere impugna­ti in via d'urgenza anche al fine di richiedere una sospensione di tali provvedimenti, rendendo lo spazio di libertà imprenditoriale ancora più confuso e incerto in at­tesa di un doveroso ed approfon­dito esame delle motivazioni del­la Corte di Cassazione».

Sarà necessario un intervento a livello istituzionale...
«Da un punto di vista sociale, per l'estrema frammentazione del comparto, sarà difficile immagi­nare una mobilitazione efficace che porti il ministero dello Svi­luppo  Economico o  il  ministero del Lavoro ad aprire un tavolo di confronto. Il dubbio consiste nel capire se, in termini sia di 'popola­zione' sia di durata della mobilita­zione, si raggiungeranno dei livel­li tali da far muovere l'apparato esecutivo affinché questo inter­venga con un ulteriore supporto sul fronte dell'occupazione».

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@RIPRODUZIONE RISERVATA - COLTIVATORI ED ESERCIZI COMMERCIALI "MOLTI POSTI DI LAVORO A RISCHIO CON LO STOP ALLA CANNABIS LIGHT" - intervista Avv. Mario Fusani - GF Legal - articolo pubblicato su QN - Quotidiano Nazionale - Economia e Lavoro