PROROGATO AL 15 OTTOBRE 2020 LO STATO DI EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19. TRA LE MISURE PREVISTO LO SMART WORKING

Il Decreto Legge con la proroga, dal 31 luglio al 15 ottobre 2020, dello stato di emergenza nazionale, prevede l’estensione delle disposizioni di cui ai decreti legge nn. 19 e 33 del 2020 che consentono di adottare specifiche misure di contenimento dell’epidemia.

Il testo prevede il prolungamento dei termini di alcune specifiche misure, tra cui anche lo smart working, che, diversamente, avrebbero perso efficacia.

 

Aggiornamento al 5/12/2023: Novità emendamenti Decreto Anticipi prorogra smart working dipendenti settore privato fino al 31 marzo 2024

 

Le misure previste per la protezione dei lavoratori riguardano:

  • trattamento dati personali nel contesto emergenziale;
  • semplificazioni in materia di organi collegiali;
  • lavoro agile;

Tra le novità, nell’ottica di una più ampia tutela dei lavoratori esposti a fattori di rischio, la direttiva prevede tra l’altro che il responsabile della sorveglianza sanitaria possa richiedere che la sorveglianza prosegua anche dopo l’esposizione, per il periodo di tempo che ritiene necessario per proteggere la salute del lavoratore e, inoltre che informi il lavoratore stesso riguardo all’opportunità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa come avviene già oggi per l’esposizione all’amianto.

La sorveglianza sanitaria in corso del rapporto di lavoro resta a carico del datore di lavoro, mentre gli accertamenti sanitari riferiti ad un momento successivo alla cessazione del rapporto di lavoro resteranno a carico del SSN.

 

PROROGATO ANCHE IL RICORSO ALLO SMART WORKING

Tra le misure previste per le aziende, rientra anche il ricorso allo smart working, o lavoro agile, in modalità semplificata, ossia senza obbligo di accordo sindacale, ma, ricordiamo, è comunque necessaria un’adesione scritta del lavoratore alla procedura. 

Allo stato attuale, la data del 15 ottobre, sembrerebbe l’ultima possibilità per permettere ai propri dipendenti di lavorare da remoto senza un accordo tra le parti, come previsto dal Jobs Act.

Per le aziende che decideranno di rendere strutturale il lavoro da remoto sarà fondamentale, sin da subito, avviare, sulla base anche di nuovi obiettivi e nuove strategie aziendali, un’analisi complessiva delle risorse umane necessarie in sede e quali da remoto, per procedere alla stipula di accordi sindacali per una corretta e produttiva riorganizzazione del personale.

Confermata la possibilità di poter svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile fino al 15 ottobre 2020, rimane la questione di chi può lavorare in smart working.
Resta valida la condizione che ci sia compatibilità con le caratteristiche e l'effettiva possibilità di svolgimento della prestazione lavorativa da parte del lavoratore.
Sul tema in questione sono state emesse diverse pronunce giudiziarie, di cui abbiamo già dato riscontro in questo articolo.

Fonte:
Comunicato Stampa Consiglio dei Ministri

   

 

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30.07.2020 - PROROGATO AL 15 OTTOBRE 2020 LO STATO DI EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19. TRA LE MISURE PREVISTO LO SMART WORKING © riproduzione riservata dello Studio GF LEGAL STP