Marzo 2023
GLI NFT E LA loro APPLICABILITÀ nel settore Vitivinicolo | L'ENOLOGO RIVISTA UFFICIALE DI ASSOENOLOGI
Il digitale sta rivoluzionando tanti aspetti della vita quotidiana, soprattutto nel mondo del collezionismo e dell’arte digitale, e può trovare una collocazione anche nel mondo vitivinicolo, attraverso l’NFT.
Che cos'è un NFT?
Un acronimo che sta per “Non-Fungible Token” (token non fungibili) ossia un oggetto digitale, che tecnicamente rappresenta un insieme di servizi e processi che vengono automatizzati grazie all’ausilio di contratti intelligenti, denominati “smart contract”.
Questa nuova forma di gestione dei diritti di proprietà è caratterizzata, peraltro, dall’assenza di intermediari.
Questa caratteristica dell’unicità dell’NFT inizia a destare interesse anche nel settore enologico, come strumento per valorizzare il made in Italy.
L’applicabilità di questo strumento nel settore dei vini pregiati potrebbe essere notevole, considerato che il Liv-ex 100, l’indice che misura l’andamento dei vini pregiati, ha registrato, nel 2021, un boom con un +23%.
In Italia, invece, secondo la ricerca promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking: “Collezionisti e Valore dell’Arte in Italia”, il vino pregiato risulta essere collezionato solamente dall’1% dei rispondenti contro il 21% di appassionati di dipinti e pitture.
Occorrerà prestare attenzione ai prossimi sviluppi nel settore “fine wine” dove stanno comparendo sul mercato delle edizioni limitate di bottiglie dove l’NFT rappresenta l’etichetta del vino ed è realizzata da artisti digitali.
Approfondiamo l'argomento NFT e la loro applicabilità nel settore vitivinicolo rispondendo ai quesiti "Cosa tutela l'NFT in un'azienda vitivinicola?" e "Cosa potrebbe garantire l'NFT al vino?"
Rubrica "Diritto&Lavoro"
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